UNA MAMMA ZEN
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Tag: malinconia

Forza.
30 Giugno 2016

Forza.

  Per tutte le volte che ho pensato: “non ce la faccio” Per tutte le volte che mi è venuta voglia di urlare. E per le volte in cui l’ho fatto Per tutte le volte che mi sono sentita incapace Per tutte le volte che […]

Divagazioni, Mamma esaurita, Maternità, Psiche
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** Ritratto di una quarantena, olio su tela, Jacop ** Ritratto di una quarantena, olio su tela, Jacopo Pietro. 02-04-20 **
- Questa (a sinistra, quella cicciona) sei tu mamma. Al centro è il parrucchiere perché mamma, hai proprio bisogno di un parrucchiere. Questo (a destra) è il papi, e questo triste in basso sono io.
- Bello amore anche il parrucchiere all'interno della famiglia, bello. Ma il papi ha il bavaglino?
- No... È la sua malattia alla pancia.
- E tu sei triste per questo? - No io sono triste perché ieri mi sono tagliato con il metro.
Abbiamo scelto (consapevolmente, oltre che per una Abbiamo scelto (consapevolmente, oltre che per una questione economica) di vivere fuori #Milano.
 Mi piace il nostro paesino pieno di verde e silenzio.
Di contro c'è che non andiamo quasi mai in centro, e quando ci capitiamo sembriamo dei veri e propri turisti, che si incasinano con le strade e ignorano il nome delle chiese e dei monumenti.
Oggi, complice la bella giornata 🌞, abbiamo fatto una lunga passeggiata, spettacolare la vista dal 39° piano di #palazzolombardia, vi consiglio di portarci i bambini perché per loro è uno spasso.
E poi la fatica ad arrivare in Duomo, per via dello spettacolo alla Scala era tutto blindato 🚫

Niente, nonostante la bellezza di certe vie, io sono esausta. Mi sta venendo sempre più voglia di andare a vivere in campagna.
Sarà la vecchiaia? 🤣

Qualche foto nelle stories
Sono giorni di risvegli improvvisi. Temevo che il Sono giorni di risvegli improvvisi. Temevo che il peggio sarebbe arrivato la notte,  col silenzio e il buio. E invece no. I risvegli sono i peggiori. Certi giorni mi sveglio e mi sembra che il letto sotto di me sprofondi. 
Altri giorni va meno peggio.

Sono giorni di domande di Jacopo,  dei suoi ragionamenti pratici da bambino. La sua paura che muoia anche io, il suo non capire come fa il papà a vederci se ha gli occhi chiusi e non è in un posto preciso. 
Il suo raccogliere piume sparse qua e là, perché io gli ho detto che ce le manda il papà. 

Sono giorni che poi mi arrabbio, io che arrabbiata in tutto questo tempo lo sono sempre stata forse anche troppo poco. Giorni in cui grido che le piume non mi bastano, che non è giusto,  che non doveva andare così.

Sono giorni in cui affronto questa pressa gigantesca che mi schiaccia al suolo tenendola sufficientemente su da permettermi di respirare.
Giornate che passano dedicandogli una preghiera al tempio Buddista dove volevamo andare insieme da tempo ma, come tante,  troppe altre cose, non eravamo riusciti mai.
Ore che scorrono a leggere i vecchi messaggi whatsapp,  a guardare tra i suoi vestiti, aprire i suoi cassetti alla ricerca di non so bene cosa.

Momenti in cui mi incanto a fissare il vuoto.
"Mamma che guardi?"
"È che mi sembra di vedere il papà a volte. A te no?"
" no, ...è  morto".
C’è il grande mandala che ti eri fatto stampare C’è il grande mandala che ti eri fatto stampare. Avevi detto che colorarlo ti faceva meditare e così ti mettevi fuori, in tranquillità, sul balcone.
Ogni tanto sbirciavo di nascosto, non volevo disturbarti. 
Avevi fatto le cose per bene perché solo così le facevi: i pennarelli professionali giusti, la tavolozza di legno per sorreggerlo. 
E adesso sta là,  in camera, appoggiato al muro, a ricordami ogni giorno l’incompletezza delle mie giornate e la precarietà della vita. Mi dico che un giorno lo finirò, ma in realtà non so se ne avrò mai il coraggio 

****

Ho provato a raccontare un pochino quello che provo, la strada è lunga e le parole sono tante, link in bio. Grazie a tutti per la vicinanza e le manifestazioni di affetto 🙏
Esattamente un anno fa scoprivamo la malattia. Mol Esattamente un anno fa scoprivamo la malattia. Molte cose sono successe in questi 12 mesi. Molte sensazioni si sono accavallate, tutte legittime. 
Rabbia, speranza, incomprensione, fiducia, sfiducia, rassegnazione, fatalismo, senso di impotenza, senso di ingiustizia, dolore, forza, cedimenti, barlumi di gioia. Molte persone si sono avvicinate, altre allontanate, altre sono state scoperte.
Abbiamo litigato, cercato al di là, aperto la mente e il cuore, ci siamo richiusi.

Ma oggi. Almeno per oggi, non voglio pensare con tristezza a questa ricorrenza. Voglio solo ringraziare per essere ancora qua. Voglio che siamo carichi di gratitudine per essere vivi.
E per essere ancora insieme.
Io che cerco di fare una foto decente, il cane che Io che cerco di fare una foto decente, il cane che abbaia al palloncino a forma di orso, mio marito che cambia canzone alla tv, io che gli dico che ha gusti musicali davvero di merda, J che ripete come un disco rotto chi gioca con me chi gioca con me, io che prendo il cellulare per un selfie, i maschi di casa che non prendono sul serio la mia foto famigliare natalizia.

Perché gli altri in foto sembrano sempre i Beckham e noi i Simpson?🤷‍♀️ Ed è in questo caos armonioso, nonostante il sottofondo musicale di merda, che vorrei vivere per i prossimi 5, 10, 20 anni.
Non ho altro da chiedere per questo Natale.
Auguri a tutti.
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Un figlio. Un marito che manca come l'ossigeno. Un cane. Un lavoro precario.
Una passione per lo yoga e la filosofia orientale.
Una fiducia nell'educazione ad alto contatto.
Credo nei bambini, nei libri e nell'IRONIA come salvezza dell'universo

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