Ci sono madri che si sentono tali subito,
appena quella doppia linea appare sotto gli occhi.
Ci sono madri che si sentono tali ancora prima di esserlo.
Lo sono con i figli delle altre, lo sono coi nipoti, coi figli dei conoscenti, lo sono quando quotidianamente accudiscono qualcuno.
Ci sono madri che madri lo diventano dopo. Dopo la nascita, giorno dopo giorno, gioia dopo gioia e fatica dopo fatica.
Ci sono madri spettacolari, che madri non lo diventeranno mai.
E ci sono madri che non smettono mai di diventarlo.
Ci sono quelle che vanno in brodo di giuggiole dal primo istante;
e quelle che guardano il pargolo pensando: “ma davvero vivrà con noi?”
Ci sono quelle che non riescono a separarsi dal loro bambino neanche un minuto,
e poi ci sono quelle che “ho bisogno di aria, via! viaaaaa”
Ci sono madri che fanno della maternità la centralità della loro vita.
e poi ci sono quelle che la tengono al margine, attività come tante altre, che nella vita non si può mollare tutto solo perché si ha un figlio.
Ci sono madri che apparecchiano per 3 ancora prima sapere di essere incinta, perché se lo sentono, che il prossimo mese sarà quello giusto.
Ci sono madri che piangono.
Capita di trovarle, la sera, a fissare il muro bianco davanti e a ripetersi:
“devo essere difettata. Ho qualche difetto nel sistema. Ma voglio la mia vita di prima.”
E ci sono compagni di vita che capiscono, che abbracciano e spiegano che è normale, che quando capita una cosa così grande e grossa ci vuole un po’ ad abituarsi,
e poi ci sono i compagni che si spaventano, che al sistema rotto ci pensano davvero.
Ci sono madri che osservano il loro bambino dormire per svariati minuti, e quelle che si girano dall’altra parte del letto esauste.
Ci sono madri che “è tutto bellissimo”,
e quelle che dicono è tutto bellissimo perché si sentono di dover tranquillizzare chi vi è intorno, perché infondo madri lo sono diventate davvero, senza accorgersene, trovandosi a mettere le rassicurazioni prima delle paure.
Ci sono tante madri che sono mille madri in una,
mille volti, mille sensazioni.
Carezze e strepitii, gioia e estenuazione, energia e consumo, pienezza e senso di vuoto.
Un continuo alternarsi.
Siamo madri. Siamo donne. Siamo persone. Siamo tutte diverse, e sarebbe ridicolo pensare che il solo fatto di mettere al mondo un figlio ci uniformasse.
E allora perché? Perché non facciamo altro, a volte, che metterci in prima fila ad osservare chi non è come noi, salire su un piedistallo, giudicare, pensare di avere la verità in mano?
Perché ci sentiamo forti solo nella conformità?