– da quanto va avanti questa cosa?
– a questi livelli almeno due anni
– e perché non me ne hai parlato prima?
– perché… perché mi vergognavo. Si, mi vergogno. Pensavo di risolverla, di farcela. Poi è iniziata la paura del giudizio…
– giudizio? Marta ma cosa dici? mica è colpa tua
– no però…
– Marta, ascoltami, guardami in faccia. NON E’ COLPA TUA. OK?
– lo sai cosa pensa la gente..
– cosa pensa?
– pensa che sono un avvocato. pensa che questi argomenti li dovrei conoscere. La gente pensa: povera scema che ci sta insieme. che non è scappata alla prima minaccia
– …
– avanti, dillo
– non lo so. non lo so perché non sei scappata.
– perché lui diceva sempre che cambiava. era così carino… e per un po’ smetteva di fumare, e di bere, e diceva che avrebbe cercato un lavoro. Poi mi ripetevo che al bambino avrebbe fatto bene una famiglia stabile, avere un padre, che era tutto recuperabile
– appunto, una famiglia stabile
– per un po’ andava tutto bene. poi ritornava tutto daccapo, le minacce, le urla, gli insulti, la gelosia…
– senti Marta, non è mai troppo tardi. prendi ora in mano la tua vita e cambia pagina. che dicono in questura?
– dicono che ci sono tutti i presupposti per un femminicidio. Per ora mi hanno consigliato di muovermi solo nella richiesta della custodia esclusiva e del mantenimento. poi siccome questa cosa lo farà incazzare parecchio di rifugiarmi a casa dei miei. di non stare mai da sola. e se a quel punto le minacce dovessero farsi più forti la denuncia penale è già pronta a partire.
– va bene, dai. Una cosa per volta. Il bambino come sta, come è con lui?
– bene. inaffidabile ma con lui non è mai stato violento. alla questura dicono che però potrebbe perdere talmente il senno da usarlo come vendetta nei miei confronti e di stare attenta
– cazzo
– io ho paura
– andrà tutto bene
– li guardi i telegiornali si?
– vabbè ma tu ora non pensare a questo…
– e se mi facesse del male e la facesse pure franca? e se gli dessero pure la custodia del bambino?
– marta! sei pure avvocato! lo sai che non può succedere
– si avvocato un cavolo, non mi ha mai fatto lavorare
– hai una vita davanti a te, dai
– SE, vivo.
Ecco, io volevo scrivere un post allegro. Volevo raccontare del mio problema con le frittate, della scoperta dello gnomo degli acquerelli, dello yoga di coppia…
poi invece mi è capitata questa mazzata.
Io non lo so, come possa succedere. Direi A ME NON CAPITEREBBE.
ma ho imparato sulla mia pelle che è quando si pensa così, quando ti senti incolume, che ti accade di tutto.
che ne so io, col mio compagno iper preciso, affidabile e (fin troppo) razionale e moderato in tutto quello che fa.
che ne so io, che sbraito perché mi mette il tubetto del dentifricio al contrario.
che torno a casa la sera sapendolo un luogo sicuro.
che penso sempre si POSSA far qualcosa per rimediare, per rifarsi, per combattere.
è invece forse certe cose sono veramente più forti di noi, alle volte.
più forti delle nostre debolezze, delle nostre fragilità, delle nostre patologiche ingenuità.
mi dico “andrà tutto bene”. Torno nel mio dorato mondo in cui l’unico problema della giornata sono state le frittate. Mi convinco che sarà così.
poi mi fermo in un angolino, fisso il vuoto. Prometto che a mio figlio darò un’educazione esemplare. Auspico che basti.
Anche a me è capitato di ascoltare il racconto di una donna…ma lei ha trovato la forza
Io spero che la mia amica reagisca davvero e non si tiri indietro. Lo spero davvero
Anche io…
che bel racconto…mi rendo conto purtroppo che è una situazione più comune di quanto si possa pensare ….molte donne purtroppo non denunciano
A me sembravano solo quelle storie che senti alla tv e invece chissà quante persone ci sono vicine e non lo sappiamo…
Infatti …
Il mondo gira proprio male…. In bocca al lupo alla tua amica!
Già… crepi